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I migliori giochi di strategia per Linux: recensione completa, notizie e aggiornamenti (1a parte).
I videogiochi strategici sono un genere di videogioco che enfatizza il pensiero abile e pianifica di ottenere la vittoria.
Nello specifico, un giocatore deve pianificare una serie di azioni contro uno o più avversari e la riduzione delle forze nemiche è solitamente un obiettivo.
La vittoria viene raggiunta attraverso una pianificazione superiore e l'elemento della casualità assume un ruolo minore.
Nella maggior parte dei videogiochi strategici, il giocatore riceve una visione divina del mondo di gioco e controlla indirettamente le unità di gioco sotto il loro comando.
Pertanto, la maggior parte dei giochi di strategia coinvolge elementi di guerra a vari livelli e presenta una combinazione di considerazioni tattiche e strategiche.
Oltre al combattimento, questi giochi spesso sfidano la capacità del giocatore di esplorare o gestire un'economia.
I migliori giochi di strategia per Linux.
I migliori giochi di strategia per Linux.
Anche se ci sono molti giochi di azione che coinvolgono il pensiero strategico, sono raramente classificati come giochi di strategia. Un gioco di strategia è in genere di portata più ampia e la loro principale enfasi è sulla capacità del giocatore di pensare al proprio avversario.
Caratteristiche.
I giochi di strategia raramente comportano una sfida fisica e tendono a infastidire i giocatori di mentalità strategica quando lo fanno.
Rispetto ad altri generi come i giochi di azione o di avventura in cui un giocatore affronta molti nemici, i giochi di strategia di solito comportano un certo livello di simmetria tra i lati.
Ogni parte ha generalmente accesso a risorse e azioni simili, con i punti di forza e di debolezza di ciascuna parte in generale bilanciati.
Sfide strategiche e tattiche.
Sebbene i giochi di strategia comportino sfide strategiche, tattiche e talvolta logistiche, sono distinti dai giochi di puzzle. Un gioco di strategia richiede di pianificare un conflitto tra i giocatori, mentre i giochi di puzzle richiedono una pianificazione isolata. I giochi di strategia sono anche distinti dalle simulazioni di costruzione e gestione, che includono sfide economiche senza alcun combattimento.
Questi giochi possono incorporare una certa quantità di conflitto, ma sono diversi dai giochi di strategia perché non sottolineano la necessità di un'azione diretta contro un avversario.
Sebbene i giochi di strategia siano simili ai videogiochi di ruolo in quanto il giocatore deve gestire unità con una varietà di attributi numerici, i giochi di ruolo tendono ad avere un numero minore di personaggi unici, mentre i giochi di strategia si concentrano su un numero maggiore di unità abbastanza simili.
Freeciv è un videogioco strategico a turni sviluppato pubblicamente e rilasciato sotto licenza GNU GPL
Freeciv è un videogioco strategico a turni ispirato alla serie Civilization di Sid Meier.
Guida a 0 A.D. gioco di strategia libero e gratuito con ottima grafica e audio: Indiani Maurya.
0 A.D. è un gioco di strategia focalizzato sulla costruzione di un impero (e le guerre che questo comporta) – un’attività che si svolgerà in un determinato periodo di tempo. Il gioco è chiaramente ispirato a ‘Age of Empires II: The Age of Kings’, senza dubbio uno dei migliori titoli del genere.
Il gioco si svolge nell’anno 0 A.D., proprio come ‘Age of Empires II'. In pratica s’inizia avendo pochi abitanti in un villaggio e una unità di scouting: il vostro obiettivo sarà quello di costruire una grande e potente città piena di nuovi edifici e difese fortificate.
Il villaggio, quindi, sarà la vostra base da cui dovrete espandervi, costruendo alleanze e annientando gli avversari.
Per costruire la tua città, migliorarla e creare un esercito, avrai bisogno di risorse. Carne, pietra, legno e metallo rappresenteranno le risorse più importanti e dovrai sempre averne in abbondanza se vorrai mantenere sempre attiva la tua forza lavoro.
In 0 A.D. è possibile giocare come nove diverse civiltà, tra cui quella Greca, Romana, Persiana e Britannica. Ognuna avrà i suoi edifici, i suoi vantaggi e le sue unità militari. Il tutto è stato personalizzato con grande cura e attenzione per rendere ogni civiltà il più possibile fedele sotto il punto di vista storico.
L'impero Maurya fu il più grande e potente impero politico e militare dell'antica India.
Guida a 0 A.D. gioco di strategia libero e gratuito.
0 A.D. è un eccezionale gioco di strategia open source e gratuito. Inoltre, pur essendo nelle primissime fasi di sviluppo, offre già un’esperienza di gioco di gran lunga superiore a quella proposta da molti titoli commerciali.
Sebbene 0 A.D. è iniziato come un clone di 'Age of Empires II: The Age of Kings', si è ben presto evoluto in un gioco a se, con un proprio motore grafico... E si vede! Dal punto di vista grafico, 0 A.D. è un titolo eccellente e si avvicina molto al terzo capitolo della 'Age of Empires'.
Le civiltà.
In 0 A.D. è possibile giocare con dieci diverse civiltà:
Cartaginesi.
Celti.
Greci. Indiani Maurya.
Iberi.
Kushites.
Persiani.
Romani.
Seleucidi.
Tolemaici d'Egitto.
Indiani Maurya.
L'impero Maurya (325 – 185 a.C.), governato dalla dinastia Maurya di origine bengalese, fu il più grande e potente impero politico e militare dell'antica India.
I sovrani Maurya
La dinastia fu fondata da Chandragupta usurpando il regno del Magadha o Behar meridionale all'ultimo sovrano Nanda. A Chandragupta seguì Bindusara, che ebbe l'epiteto Amitrakhāda (lett. "sterminatore di nemici"), e poi Ashoka, suo nipote, il quale, forse nel 272 a.C salì al trono.
Egli esordì con una guerra di conquista, detta di Kalinga (odierna Orissa), che era allora forse il più potente degli stati indiani indipendenti. Gli orrori della guerra, si dice, spinsero il re alla conversione al Buddhismo (la tradizione dei principi convertiti a dei mistici risale molto addietro, esemplari sono i casi dello stesso Siddartha e di Giosafat, ed è probabile che tale informazione sia frutto di leggende posteriori).
Egli si sarebbe convinto che l'unica conquista fosse quella degli animi per mezzo del dharma; prese allora il nome di Piyadassi (in pali, mentre in sanscrito Priyadarshin), "colui che osserva con compassione", e con questo nome si chiamò nei suoi editti. Egli regnò per ben quarantun'anni, dal 272 al 231 a.C., sino alla sua morte, e fu tra i più celebri sovrani dell'India.
Sono pervenute anche parecchie sue iscrizioni. Tra di esse vi sono proclami commemorativi di visite fatte da lui allo Stupa (tempietto eretto sull'urna funebre).
La dinastia fu fondata da Chandragupta usurpando il regno del Magadha o Behar meridionale all'ultimo sovrano Nanda.
Da alcune fonti latine e greche, sappiamo che intorno al 305 a.C. Seleuco Nicatore, uno dei generali di Alessandro Magno, invase l'India con l'intento di rivendicare i territori conquistati da Alessandro durante le sue campagne.
Guida a 0 A.D. gioco di strategia libero e gratuito con ottima grafica e audio: Indiani Maurya.Twitta
Seleuco e Chandragupta pervennero ad un accordo in base al quale le province appartenute precedentemente ai greci sarebbero entrate ufficialmente a far parte del nuovo impero indiano, in cambio di 500 elefanti da guerra, che si riveleranno decisivi nella battaglia di Ipso del 301 a.C.. Con il regno di Ashoka la dinastia raggiunse il suo apice dominando un vasto impero che riuscì ad unificare tutto il subcontinente indiano e l'altopiano iranico.
Ma fu una costruzione effimera, retta su basi fragili, tanto che l'assenza di una vera struttura statale portò al progressivo crollo dell'impero dopo Ashoka, alla cui morte si restrinse all'area gangeica.
I sovrani Maurya, di bassa estrazione sociale, per sottrarsi all'influenza brahmana si convertirono alle nuove fedi: Chandragupta, fondatore della dinastia, si convertì al giainismo; suo nipote, Ashoka, si proclamò cakravartin, favorevole al buddhismo.
Sotto i sovrani Maurya si assistette al momento più alto di diffusione del buddhismo indiano che, restando per lo più un fenomeno legato alle élite e al romitaggio, fu estraneo alle grandi masse popolari, tanto che decadde (II secolo a.C.) con la fine della dinastia.
La prima unione indiana durò 50 anni: conquistata da Candragupta e Bindusara, consolidata sotto il paternalismo imperiale di Ashoka, la cui tolleranza verso le genti di ogni credo, lingua o livello di sviluppo seppe fare proprie le realtà del pluralismo del subcontinente indiano.
La disintegrazione avvenne sull'onda delle invasioni da nord, le defezioni da sud e le dispute per la successione.
L'ultimo re della dinastia, Brihadratha, fu assassinato per mano del generale Pushyamitra Shunga intorno al 185 a.C.
Sotto i sovrani Maurya si assistette al momento più alto di diffusione del buddhismo indiano.
Gli Indiani Maurya nel gioco 0.A.D.
L'impero Maurya, regnante sull'India, è stata una civiltà in fase di sviluppo fino alle ultime versioni del gioco.
Tra gli eroi figurano Chandragupta Maurya e Ashoka il Grande.
Possono disporre di 3 tipi di elefanti: due da combattimento e anche uno da lavoro, che, assieme alle donne lavoratrici, può costruire edifici (ma non raccogliere risorse).
Inoltre hanno accesso a 4 unità campione, invece delle 2 delle altre civiltà, e tramite un'apposita tecnologia, possono anche catturare elefanti Gaia (cioè appartenenti a nessuna fazione).
I loro arcieri possiedono la maggiore gettata del gioco. Infine, il loro limite di popolazione assoluto aumenta del 10% (per esempio, invece di 300, i Maurya avranno una popolazione massima assoluta di 330).
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Guida a 0 A.D. gioco di strategia libero e gratuito con ottima grafica e audio: i greci.
0 A.D. è un gioco di strategia focalizzato sulla costruzione di un impero (e le guerre che questo comporta) – un’attività che si svolgerà in un determinato periodo di tempo. Il gioco è chiaramente ispirato a ‘Age of Empires II: The Age of Kings’, senza dubbio uno dei migliori titoli del genere.
Il gioco si svolge nell’anno 0 A.D., proprio come ‘Age of Empires II'. In pratica s’inizia avendo pochi abitanti in un villaggio e una unità di scouting: il vostro obiettivo sarà quello di costruire una grande e potente città piena di nuovi edifici e difese fortificate.
Il villaggio, quindi, sarà la vostra base da cui dovrete espandervi, costruendo alleanze e annientando gli avversari.
Per costruire la tua città, migliorarla e creare un esercito, avrai bisogno di risorse.
Carne, pietra, legno e metallo rappresenteranno le risorse più importanti e dovrai sempre averne in abbondanza se vorrai mantenere sempre attiva la tua forza lavoro.
0 A.D. è un gioco di strategia focalizzato sulla costruzione di un impero.
Guida a 0 A.D. gioco di strategia libero e gratuito.
0 A.D. è un eccezionale gioco di strategia open source e gratuito. Inoltre, pur essendo nelle primissime fasi di sviluppo, offre già un’esperienza di gioco di gran lunga superiore a quella proposta da molti titoli commerciali.
Sebbene 0 A.D. è iniziato come un clone di 'Age of Empires II: The Age of Kings', si è ben presto evoluto in un gioco a se, con un proprio motore grafico... E si vede! Dal punto di vista grafico, 0 A.D. è un titolo eccellente e si avvicina molto al terzo capitolo della 'Age of Empires'.
Le civiltà.
In 0 A.D. è possibile giocare come nove diverse civiltà, tra cui quella Greca, Romana, Persiana e Britannica. Ognuna avrà i suoi edifici, i suoi vantaggi e le sue unità militari. Il tutto è stato personalizzato con grande cura e attenzione per rendere ogni civiltà il più possibile fedele sotto il punto di vista storico.
Cartaginesi.
Celti. Greci.
Indiani Maurya.
Iberi.
Kushites.
Persiani.
Romani.
Seleucidi.
Tolemaici d'Egitto.
Guida a 0 A.D. gioco di strategia libero e gratuito con ottima grafica e audio: i greci.Twitta
Sebbene 0 A.D. è iniziato come un clone di 'Age of Empires II: The Age of Kings', si è ben presto evoluto in un gioco a se, con un proprio motore grafico... E si vede! Dal punto di vista grafico, 0 A.D. è un titolo eccellente e si avvicina molto al terzo capitolo della 'Age of Empires'.
0 A.D. è un eccezionale gioco di strategia open source e gratuito. Inoltre, pur essendo nelle primissime fasi di sviluppo, offre già un’esperienza di gioco di gran lunga superiore a quella proposta da molti titoli commerciali.
I greci sono una popolazione e un'etnia localizzata principalmente in Grecia.
Si definiscono elleni e rifiutano l'appellativo "greco", preferendo il lemma ellines, proposto anche in ambito europeo.
La lingua dei greci è il greco o ellenico, che rimase per secoli lingua franca. Nelle lingue del Vicino Oriente invece ci si riferisce ai greci come ioni. I greci abitano anche Cipro, dove si definiscono "ciprioti" o "elleno-ciprioti".
Secondo Aristotele i graekoi, da dove il nome "greci" deriva, erano un'antica tribù dell'antico Epiro. Nel periodo dell'Impero romano il termine "greci" fu adottato per indicare tutte le popolazioni della stessa area culturale e linguistica.
Sparta era una delle più grandi e influenti poleis della Grecia antica, sorta al centro della Laconia nel Peloponneso intorno al X secolo a.C. Sulla sua storia spesso è complicato distinguere tra realtà e leggenda, possedendo infatti una cultura così peculiare, che molte delle fonti storiche rimasero influenzate dal suo mito e le loro testimonianze al riguardo peccano talora di affidabilità.
Tale aura leggendaria era alimentata dalla stessa Sparta e dal suo esercito che contribuì a tramandare quello che gli storici chiamano miraggio spartano.
In prossimità della città antica sorge oggi il comune greco di Sparta.
Sparta era una delle più grandi e influenti poleis della Grecia antica.
I Macedoni erano l'antico popolo che abitava nella regione storica della Macedonia, situata a nord dell'antica Tessaglia e confinante con l'Epiro ad ovest e la Tracia ad est.
La loro origine etnica, sia essa ellenica o traco-illirica, è alquanto discussa (anche se gli antichi greci finirono per accettare la grecità dei macedoni, accettando la loro partecipazione alle olimpiadi, giochi panellenici, aperti dunque solo ai Greci), così come lo è l'appartenenza della lingua che, almeno inizialmente, parlavano.
In ogni caso, furono poi assorbiti nella koiné greca in periodo ellenistico. La famiglia reale macedone, gli Argeadi, proclamava di essere di discendenza greca.
I Macedoni erano l'antico popolo che abitava nella regione storica della Macedonia, situata a nord dell'antica Tessaglia.
I Greci nel gioco 0. A.D.
Condividono in comune edifici robusti, trireme resistenti, tecnologie più economiche e la classica e tipica formazione a falange, letale soprattutto negli attacchi frontali.
A partire dalla versione 10-Jhelum, gli Ellenici si dividono in 3 fazioni: Atene, Sparta e Macedonia.
Ateniesi: possiedono una forte cultura, grazie alla possibilità di costruire edifici con caratteristiche uniche come il teatro, il Prythaneion e il ginnasio. Inoltre la flotta ateniese è la più potente tra quelle della Grecia.
Spartani: hanno la fanteria meno varia tra i popoli ellenici, ma sono i migliori a usare la fanteria nella formazione a falange.
Macedoni: possiedono un esercito vario e completo, la cui fanteria è in grado di disporsi nella tipica formazione a falange macedone detta syntagma. Possiedono anche una struttura unica: l'Elepoli, una gigantesca torre d'assalto a più piani in legno, all'interno della quale possono disporsi un gran numero di arcieri.
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Guida a 0 A.D. gioco di strategia libero e gratuito con ottima grafica e audio: i celti.
I Celti furono un insieme di popoli indoeuropei che, nel periodo di massimo splendore (IV-III secolo a.C.) erano estesi in un'ampia area dell'Europa, dalle Isole britanniche fino al bacino del Danubio, oltre ad alcuni insediamenti isolati più a sud, frutto dell'espansione verso le penisole iberica, italica e anatolica.
Uniti dalle origini etniche e culturali, dalla condivisione di uno stesso fondo linguistico indoeuropeo e da una medesima visione religiosa, i Celti rimasero sempre politicamente frazionati.
Il popolo dei Celti si stabilì nella zona compresa tra il Piemonte, la Lombardia, l'Emilia-Romagna e parte delle Marche.
Tra i vari gruppi di popolazioni celtiche si distinguono i Britanni, i Galli, i Pannoni, i Celtiberi e i Galati, stanziati rispettivamente nelle Isole Britanniche, nelle Gallie, in Pannonia, in Iberia e in Anatolia.
I Celti erano organizzati in tribù. Ogni tribù era divisa in tre classi diverse:
I druidi, ovvero i sacerdoti. Erano considerati i padroni della scienza e della saggezza. Insegnavano ai giovani nei boschi sacri e nelle grotte. Ritenevano che, dopo la morte, l'anima si trasferisse in un altro corpo;
I guerrieri. La forza e la volontà venivano loro donate dalle divinità. Ogni anno, tra i guerrieri, veniva eletto un capo e, in caso di guerra, anche un condottiero;
i produttori. Erano contadini, allevatori e artigiani.
I Celti furono un insieme di popoli indoeuropei e rimasero sempre politicamente frazionati.
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Sebbene 0 A.D. è iniziato come un clone di 'Age of Empires II: The Age of Kings', si è ben presto evoluto in un gioco a se, con un proprio motore grafico... E si vede! Dal punto di vista grafico, 0 A.D. è un titolo eccellente e si avvicina molto al terzo capitolo della 'Age of Empires'.
Le civiltà.
In 0 A.D. è possibile giocare come nove diverse civiltà, tra cui quella Greca, Romana, Persiana e Britannica. Ognuna avrà i suoi edifici, i suoi vantaggi e le sue unità militari. Il tutto è stato personalizzato con grande cura e attenzione per rendere ogni civiltà il più possibile fedele sotto il punto di vista storico.
Portatori di un'originale e articolata cultura, i Celti furono soggetti a partire dal II secolo a.C. a una crescente pressione politica, militare e culturale da parte di altri due gruppi indoeuropei: i Germani, da nord, e i Romani, da sud. I Celti furono progressivamente sottomessi e assimilati, tanto che già nella tarda antichità l'uso delle loro lingue appare in netta decadenza.
L'arretramento dei Celti come popolo autonomo è testimoniato proprio dalla marginalizzazione della loro lingua, presto confinata alle sole Isole britanniche. Lì infatti, dopo i grandi rimescolamenti altomedievali, emersero gli eredi storici dei Celti: le popolazioni dell'Irlanda e delle frange occidentali e settentrionali della Gran Bretagna, parlanti lingue brittoniche o goideliche, le due varietà di lingue celtiche insulari.
I Celti nel gioco 0.A.D.
Celti: sono eccellenti nel combattimento corpo a corpo, ma hanno unità navali e d'assedio scarsi. Le loro costruzioni sono principalmente in legno, che sono veloci ed economiche da costruire, ma anche meno resistenti degli equivalenti edifici in pietra. Le versioni di 0 A.D., a partire dalla 11-Kronos li dividono in 2 fazioni: Gallia e Britannia.
Britanni: dispongono di cani da guerra e carri da guerra. Possiedono anche potenti unità da corpo a corpo, quali spadaccini a lama lunga, e sono tutti economici e utili alla caccia e al combattimento. Dalla versione 21-Ulysses dispongono di un particolare tipo di centro civico: il Crannog. Tra gli eroi figura Boadicea;
Portatori di un'originale e articolata cultura, i Celti furono soggetti a partire dal II secolo a.C. a una crescente pressione politica.
Galli: possiedono la Gristmill, e possiedono la migliore fanteria e cavalleria tra i Celti. Tra gli eroi figura Vercingetorige. Sono l'unica fazione in grado di reclutare i Naked Fanatics.
I Celti sono eccellenti nel combattimento corpo a corpo, ma hanno unità navali e d'assedio scarsi.
Il Calderone di Gundestrup, manufatto celtico della fine del II secolo a.C. conservato presso il Museo Nazionale di Copenaghen.
I Celti, il popolo portatore della Cultura di La Tène.
Archeologi e linguisti concordano, a larga maggioranza, nell'identificare i Celti con il popolo portatore della Cultura di La Tène, sviluppatasi durante l'Età del ferro dalla precedente Cultura di Hallstatt.
Tale identificazione consente di individuare la patria originaria dei Celti in un'area compresa tra l'alto Reno (da Renos, vocabolo di origine celtica il cui significato è "mare") e le sorgenti del Danubio (dal celtico Danuvius, il cui significato è "che scorre veloce"), tra le attuali Germania meridionale, Francia orientale e Svizzera settentrionale: qui i Protocelti si consolidarono come popolo, con una propria lingua, evoluzione lineare di un vasto continuum indoeuropeo esteso in Europa centrale fin dall'inizio del III millennio a.C..
È stata tuttavia avanzata anche l'ipotesi, sempre fondata su argomentazioni linguistiche, che i Protocelti fossero il frutto di una penetrazione secondaria di Indoeuropei in Europa centrale, a metà del III millennio a.C., a partire dalle steppe a nord del Mar Nero, probabile patria originaria del popolo comune.
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che i primi Celti colonizzarono le isole britanniche già nel periodo calcolitico (cultura del vaso campaniforme).
Nell'area di La Tène si registra una continuità nell'evoluzione culturale sin dai tempi della Cultura dei campi di urne (a partire dal XIII secolo a.C.). All'inizio dell'VIII secolo a.C. si affermò la Cultura di Hallstatt, la civiltà protoceltica che mostrava già le prime caratteristiche culturali che poi saranno proprie della cultura celtica classica. Il nome deriva da un importante sito archeologico austriaco distante una cinquantina di chilometri da Salisburgo.
La Cultura di Hallstatt.
La Cultura di Hallstatt, con base agricola ma dominata da una classe di guerrieri, era inserita in una rete commerciale piuttosto ampia che coinvolgeva Greci, Sciti ed Etruschi. È da questa civiltà dell'Europa centro-occidentale che, intorno al V secolo a.C., si sviluppò, senza soluzione di continuità, la cultura celtica propriamente detta: nella terminologia archeologica, la Cultura di La Tène.
Il popolo dei Celti si stabilì nella zona compresa tra il Piemonte, la Lombardia, l'Emilia-Romagna e parte delle Marche.
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Guida a 0 A.D. gioco di strategia libero e gratuito con ottima grafica e audio: i cartaginesi.
Le prime battaglie navali coinvolgenti il popolo cartaginese, infatti, furono le cosiddette guerre greco-puniche, campagne di assedio per il predominio sul Mediterraneo e in particolare sulla Sicilia, la quale nel corso dei secoli VIII fino al V a.C. era coabitata dalle etnie fenicio-puniche (principalmente a Mozia, Solunto, Palermo), dai Popoli preellenici e dall'etnia greca.
Le campagne di espansione greca verso l'occidente furono spesso motivi di guerra tra le due componenti e in particolare i contrasti tra le città di Selinunte (greca) e Segesta (elima e in quanto tale alleata dei Fenici) erano motivo di accesi conflitti.
Il terreno di battaglia fu spesso la Sicilia, come nella celebre battaglia di Hymaera, ma non mancarono scontri navali.
Cartagine fu una delle più potenti e importanti città del mondo antico, fondata sulla costa settentrionale dell’Africa, nei pressi della moderna Tunisi.
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Spesso Cartagine entrava nello scacchiere fornendo mezzi e uomini a supporto dei Fenici isolani, fino ad essere coinvolta in diversi scontri.
Le civiltà.
In 0 A.D. è possibile giocare con dieci diverse civiltà: Cartaginesi.
Celti.
Greci.
Indiani Maurya.
Iberi.
Kushites.
Persiani.
Romani.
Seleucidi.
Tolemaici d'Egitto.
Storia.
Inoltre, verso il VI secolo a.C., i Cartaginesi cercarono di impadronirsi della Sardegna. Al tentativo di colonizzazione seguì l'inevitabile reazione armata dei sardo-nuragici che in breve rioccuparono i territori invasi minacciando la distruzione delle città costiere già loro colonie.
Nella Prima guerra sardo-punica (540 a.C.), Cartagine inviò in Sardegna un suo esperto generale, già vittorioso in Sicilia contro i Greci e da questi chiamato Malco; nella Seconda guerra sardo-punica (535 a.C), dopo la vittoriosa battaglia navale del Mare Sardo contro i Greci focesi, i Punici al comando dei due fratelli Asdrubale e Amilcare, figli di Magone, tentarono una nuova campagna militare per la conquista dell'Isola. Venticinque anni dopo, nel 510 a.C., si combatteva ancora, ed in quell'anno i Punici persero in battaglia il generale Asdrubale.
La distruzioni di Cartagine.
I Cartaginesi inoltre, sotto la guida di Annibale, giunsero a mettere in pericolo il dominio romano con la vittoria a Canne, ma uscirono poi debolissimi dalla seconda guerra punica. Con la sconfitta nella terza guerra punica, la città fu distrutta nel 146 a.C. dai Romani. I Romani distrussero Cartagine perché era una città che non si era arresa a loro dopo le prime sconfitte, ma dopo molte guerre.
Successivamente però la ricostruirono e ne fecero una delle città più importanti dell'Impero romano.
Conquistata dai Vandali nel 439, fu la capitale del loro regno fino al 533, quando fu riconquistata da Belisario con la Guerra vandalica. In seguito alla conquista omayyade del Nord Africa, Cartagine fu distrutta definitivamente nel 698.
Resta ancor oggi una popolare attrazione turistica, che nel 1979 è stata inserita dall'UNESCO tra i Patrimoni dell'umanità.
Le cariche pubbliche.
Presso i Fenici il sacerdozio non fu considerato come un impiego esclusivo.
Talvolta i sacerdoti potevano assumere la dignità reale.
Il governo della città era detenuto dalla potente casta sacerdotale e dai sovrani locali che venivano divinizzati dopo la loro morte.
Selinunte, come tutte le città Cartaginesi, era governata da un re che, tuttavia doveva tenere conto sia del potere sacerdotale, sia del consiglio degli anziani (che rappresentavano gli interessi del ceto commerciale, artigianale) e dei proprietari terrieri.
Detentori del potere supremo erano i "Suffeti" (giudici) scelti tra i patrizi benestanti. Duravano in carica un anno.
I "Suffeti" detenevano il potere giudiziario e una parte di quello esecutivo.
Il Senato, o giunta dei notabili anziani, e l'Assemblea popolare, formata da grandi uomini (Camera alta), si dividevano il potere legislativo e il resto.
Una sorta di democrazia diretta, quella punica, che rispondeva pienamente alle esigenze di una città commerciale.
La vita quotidiana e le usanze della famiglia punica erano estremamente semplici.
La vita quotidiana dei Cartaginesi.
La vita quotidiana e le usanze della famiglia punica erano estremamente semplici.
La monogamia era generalmente praticata.
La poligamia, anche se non esplicitamente proibita, era in realtà limitata dai mezzi economici della spesa.
La famiglia si costituiva attorno al padre.
Secondo un'usanza di origine egizia, i bambini venivano circoncisi al raggiungimento della pubertà.
Il nome era composto da diversi elementi, uno dei quali era il nome proprio di una divinità; gli altri potevano essere aggettivi, verbi o nomi comuni.
Tra gli svaghi erano compresi i bagni termali, la pesca e la caccia.
I Cartaginesi si nutrivano di cereali e di olio d'oliva, erano famosi per la bellezza delle loro vesti, soprattutto quelle di lino o di lana, che essi sapevano tingere con abilità.
L'abito della gente comune consisteva in un gonnellino corto arrotolato intorno ai fianchi e una lunga tunica senza cintura ai fianchi; veniva poi sempre indossato il tipico copricapo fenicio chiamato "lebbede".
Lo scialle dai colori vivaci o il velo di pizzo, in uno con la ricercata acconciatura dei capelli, adorna di diademi di metallo pregiato, rendevano elegante il capo.
I gioielli costituivano motivo di vanto di ogni Cartaginese.
Uomini e donne portavano pendenti con amuleti, anelli d'oro, orecchini, vistosi gioielli come collane, catene, bracciali.
Diffuso era l'anello da naso inserito nella cartilagine centrale e nella narice sinistra.
La gente umile faceva uso di collane di pasta vitrea, conchiglie e amuleti d'osso.
Le verdure più apprezzate erano il cavolo, i piselli, il carciofo.
Come i Semiti i Cartaginesi non mangiavano la carne di maiale, in alternativa preferivano la carne di cane.
Con la sconfitta nella terza guerra punica, la città fu distrutta nel 146 a.C. dai Romani.
L'alfabeto.
La più geniale invenzione fenicia rimane l'alfabeto (1500-1000 a.C.), cioè una scrittura fonetica ridotta a una serie di 22 lettere, corrispondenti a suoni consonantici del loro linguaggio.
Le vocali furono aggiunte dai Greci, i quali presero a scrivere da sinistra a destra e non da destra a sinistra come i Fenici, gli Egiziani, gli Ebrei e i Sumeri.
Alfa e Beta, le prime due lettere del sistema di scrittura greco hanno dato il nome all'alfabeto moderno.
Il Tophet e il sacrificio umano.
Il rito del sacrificio umano "MoIk" come offerta sacra è tipico di una mentalità sociale che non ha riscontro in quella greco-romana.
Se per i Fenici, da segni certi, appariva inevitabile che una divinità avesse in mira l'eccidio di una città o dello Stato, non si doveva indugiare ad offrirle vite umane, scaricando così tutto il suo furore, la maledizione e l'ira sul capo di pochi e tenendola lontana dalla comunità.
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Con l'idea che nessun altro sacrificio più di questo rallegrasse e calmasse quella divinità, i Cartaginesi si votarono ai sacrifici umani, e per accrescere il valore del sacrificio, non risparmiarono anche ciò che di più caro e prezioso che possedevano: la vita dei propri figli.
Di conseguenza, nei momenti di necessità, per scongiurare un grave pericolo si ricorreva all'offerta di "primizie" (tra le quali sarebbero stati compresi i figli primogeniti) al dio Baal che assicurava la prosperità ed esaudiva i desideri, e alla dea Tanit che proteggeva la città e garantiva la sua eternità.
Il sacrificio, ai loro dèi, non solo di animali ma anche di vittime umane e soprattutto di bambini, portava alla divinizzazione dei fanciulli sacrificati.
Si stabiliva, in tal modo, un canale diretto di "comunicazione" con le autorità celesti.
In generale valeva per il terribile rituale il principio del "Molchomor", la sostituzione dei fanciulli con una bestia viva: ma non sempre.
Ogni tanto, in cambio della benevolenza, gli dèi esigevano carne e sangue umano.
Largamente diffusi erano, comunque, i sacrifici di agnelli, uccelli, pecore.
Il medesimo sacrificio "Molk" (dono, offerta) prevedeva casi di sostituzione con vittime animali.
Il quadro della terribile cerimonia del sacrificio umano era reso più tetro dal fatto che, ai parenti delle vittime. era severamente vietato esternare il proprio dolore dinanzi all'altare.
Lacrime e gemiti avrebbero infatti sminuito il valore del rito.
Diodoro Siculo, lo storico di Agira, ricorda il sacrificio di 200 bambini presi dalle più illustri famiglie di Cartagine.
Si era proceduto alla sostituzione dei fanciulli delle migliori famiglie con bambini comprati o adottati da famiglie miserabili; e da qui, per redimersi dell'orrore compiuto, il governo di Cartagine decretò il sacrificio di 200 bambini appartenenti tutti alle famiglie nobili.
Silvio Italico, nel libro IV della sua epopea uferisce, con ricchezza di particolari il caso del figlio di Annibale.
Il governo di Cartagine decise di sacrificarlo.
La moglie del condottiero, Imilce, spagnola, si oppose all'atroce decisione e ottenne dal Consiglio una sospensione del sacrificio per informare il marito; Annibale rifiuto' di immolare il figlio e, al suo posto, giurò di sacrificare migliaia di nemici.
G. H. Hertzberga precisa il rituale del sacrificio.
Dal numero rilevante di bambini ad esso destinati al sacrificio, veniva scelta a sorte la vittima che, di norma, veniva segretamente cambiata con quella di altra gente.
Il bambino, posto sulle braccia di un idolo cavo di bronzo, rotolava all' interno dove ardeva un fuoco.
Gustave Flaubert, nel suo romanzo storico "Salambò" così scrive : "i fanciulli salivano lentamente le scale.
Nessuno di essi si muoveva, perchè erano legati ai polsi e alle caviglie e il velo nero che li avvolgeva impediva loro di vedere e alla folla di riconoscerli''.
James B. Frévier narra : "E' notte! Alcuni suonatori di flauto e tamburo fanno un frastuono assordante. Il padre e la madre sono presenti. Consegnano il figlio al sacerdote che cammina lungo la fossa del sacrificio, sgozza il bambino in modo misterioso, poi depone la piccola vittima sulle mani protese della statua divina dalla quale essa rotola sul rogo".
Sabatino Moscati, il noto semitista, avanza la teoria che il sacrificio dei bambini sia una pura fantasia; e sostiene che il "tophet" (area sacra) sia il luogo sacro di sepoltura di bambini nati morti o deceduti subito dopo la nascita, bruciati e quindi sepolti in urne.
La questione del sacrificio rimane aperta comunque, anche se il ritrovamento nei "tophet" di resti di piccoli animali (associati o meno a vittime infantili) fa ritenere credibile il terribile rituale della religione cartaginese.
Per ultimo, un disegno riprodotto sulla "stele obelisco" (un uomo che indossa una veste trasparente e che porta un bambino in braccio), viene raffigurato come una scena di "sacerdote col fanciullo".
A Selinunte sono state messe in luce tre aree sacre.
La più considerevole è costituita da un complesso formato da dodici ambienti collegati tra loro (due dei quali costituivano la parte centrale), nei quali sono stati trovati sei e tredici vasi, spesso anfore, che contenevano ossa di animali, miste a materiale combusto.
Le anfore sono del tipo a "siluro", tipicamente puniche; altre sono a corpo globulare con orlo a cordone.
Spesso Cartagine entrava nello scacchiere fornendo mezzi e uomini a supporto dei Fenici isolani, fino ad essere coinvolta in diversi scontri.
L'industria del vetro.
I Fenici erano famosi in tutto il Mediterraneo per la produzione del vetro.
Plinio dice che la scoperta del vetro fu casuale.
Alcuni mercanti. che avevano acceso un fuoco sulla spiaggia, presto si accorsero che. insieme alla cenere. fondeva anche la sabbia, trasformandosi in materiale fluido trasparente.
Nacque così l'idea di fabbricare gli oggetti utilizzando dapprima, un sacchetto di sabbia che si immergeva nella massa di vetro fluido caldo e che poi si modellava, con la mano, su un banco di pietre levigate.
Più tardi, venne inventata la tecnica del "vetro soffiato" attraverso una cannuccia di metallo entro una certa massa di vetro calda, modellandola.
L'industria della porpora.
Il vanto dell'industria cartaginese rimane, tuttavia, l'industria della porpora, attività rivolta alla tintura indelebile delle stoffe di lino o di lana.
La ricchezza dell'abbigliamento dei Punici doveva essere tale da vincere ogni immaginazione.
La veste di porpora del sibarita Alcistene (dalle cui mani usci' un lavoro di tale squisita bellezza, da meritare di essere ricordato fra le cose meravigliose), era una veste di porpora variamente istoriata e tutta folgorante di pietre preziose.
L'artefice vi aveva dipinto diverse specie di animali che sembravano vivi.
Nella parte superiore era rappresentata la città di Susa e, nell'inferiore, la Persia.
Il peplo era esposto nel tempio di Giunone Lacinia, alla cui festa accorreva, ogni anno, una moltitudine di gente.
La modalità di lavorazione della porpora era la seguente: si raccoglievano i molluschi del genere "trunculus" e "murx brandaris", dai quali si estraeva la carne del mantello della conchiglia (che racchiude un corpo granuloso di forma bislunga).
Subito dopo, il prodotto veniva spremuto e la poltiglia ottenuta, mescolata col sa1e o semplicemente con acqua marina, veniva lasciata stare al Sole per tre giorni perchè se ne separasse il succo.
Dopo, il succo ottenuto veniva messo a bollire in acqua per 10 giorni in vasi di piombo, sopra un fuoco lento e chiarificato con il mescolo, schiumandolo sino a quando il liquido si fosse ridotto alla metà di quello iniziale.
Infine, si immergevano i panni di lino o di lana che, dopo estratti. si esponevano alla luce intensa del sole.
Solo allora si sviluppavano i colori che, essendo stati prodotti dalla luce, non svanivano mai.
Il costo della tintura di porpora era elevatissimo: cosa ben comprensibile se si pensa che occorrevano circa 12.000 conchiglie per estrarre appena un paio di grammi di colore.
L'alto prezzo, la bellezza del colore con gli attributi magici del rosso (per cui chi di esso si copriva si riteneva investito di poteri quasi soprannaturali) spiegano perchè, nell'antichità, i sovrani, i sacerdoti ed, in genere. tutti i dignitari di ogni Stato, trovassero nelle vesti purpuree uno "status symbol" della loro potenza.
Il vanto dell'industria cartaginese rimane, tuttavia, l'industria della porpora, attività rivolta alla tintura indelebile delle stoffe di lino o di lana.
Specialità alimentari.
Il "cous cous", la "pula punica" (come la chiama Catone) che ancora si gusta nei ristoranti della zona è una gustosa ricetta culinaria inventata proprio dai Cartaginesi.
Una salsa pregiata punica è il "garo", il "garum" (dei romani, estratto dagli intestini e dalla coda di diverse specie di pesci (a seconda della qualità), per condire piatti di carne, pesci, agnello e pollo.
Certo i Punici erano ingegnosi a manipolare quelle salse più atte a stuzzicare i palati sazi di ogni cibo.
Petronio fa portare alla cena di Trimalcione un gran piatto avente ai quattro lati quattro statuette che stillavano il "garo" da otrelli.
Plinio (XXX,44) dice che il "garo" si fa da un piccolo pesce, macerato nel sale, stemperato e spremuto.
In seguito si usava prepararlo con lo sgombro, mentre ai giorni nostri si fa con le uova di storione o di tonno.
Seneca chiamo' "sanie" la salsa di "garo" mentre Marziale la definì "fece".
La degustazione del vino era generalizzata.
Per provare a lungo la voluttà del bere senza essere portati all'ebbrezza, si soleva, prima di mettere mano alle anfore vinarie, mangiare un poco di cavolo crudo, nella convinzione che tale ortaggio avesse virtù di impedire i pericolosi effetti del vino (Ateneo, II, 26).
I Greci, al contrario, credevano di impedire che i fumi del vino salissero al cervello, cingendosi il capo di corone d'edera o di fiori (Plutarco, op. Disp. Conviv. III, I).
Il "vino passito" fu una loro invenzione.
Magone descrive la ricetta del "passum", il passito.
Si raccoglievano i primi grappoli maturi, avendo cura di eliminare quelli ammuffiti o guasti, poi si esponevano al sole su una canna, curando di proteggerli dalla rugiada, coprendoli durante le ore della notte.
Quando i grappoli diventavano secchi (uva passa) si staccavano i grani in una giara, ricoprendoli di mosto.
Dopo sei giorni si spremevano e si raccoglieva il liquido. Ultimata questa operazione si pigiava la vinaccia, aggiungendovi del fresco fatto con altra uva fresca tenuta al sole per tre giorni, infine si sigillava il vino in vasi di creta, da aprirsi dopo una fermentazione di 20 o 30 giorni.
I Cartaginesi possiedono la flotta più potente del gioco e la migliore abilità commerciale.
I cartaginesi nel gioco 0.A.D.
I Cartaginesi possiedono la flotta più potente del gioco e la migliore abilità commerciale.
Dispongono inoltre di una doppia fila di mura non disponibile alle altre fazioni.
Le loro migliori unità sono gli elefanti da guerra e il Battaglione sacro.
La maggior parte dell'esercito, comunque, è composto da costosi mercenari. La loro prima apparizione risale dalla versione 7-Geronium.
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In 0 A.D. potrai scegliere tra 3 diverse modalità di gioco:
Scenario: dove potrai scegliere una delle civiltà che parteciperanno alle battaglie, in base alla quantità di popoli disponibili nell'epoca o la zona scelte.
Campagna: per guidare la civiltà in vari scenari, potendo cambiare il corso della storia, dato che nessuno sa cosa sarebbe successo se i barbari non avessero sconfitto i romani.
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Le civiltà.
0 A.D. permetterà al giocatore di controllare una qualsiasi delle civiltà dell'antichità a disposizione:
Cartaginesi: possiedono la flotta più potente del gioco e la migliore abilità commerciale. Dispongono inoltre di una doppia fila di mura non disponibile alle altre fazioni. Le loro migliori unità sono gli elefanti da guerra e il Battaglione sacro. La maggior parte dell'esercito, comunque, è composto da costosi mercenari. La loro prima apparizione risale dalla versione 7-Geronium.
Celti: sono eccellenti nel combattimento corpo a corpo, ma hanno unità navali e d'assedio scarsi. Le loro costruzioni sono principalmente in legno, che sono veloci ed economiche da costruire, ma anche meno resistenti degli equivalenti edifici in pietra. Le versioni di 0 A.D., a partire dalla 11-Kronos li dividono in 2 fazioni: Gallia e Britannia.
Britanni: dispongono di cani da guerra e carri da guerra. Possiedono anche potenti unità da corpo a corpo, quali spadaccini a lama lunga, e sono tutti economici e utili alla caccia e al combattimento. Dalla versione 21-Ulysses dispongono di un particolare tipo di centro civico: il Crannog.
Tra gli eroi figura Boadicea;
Galli: possiedono la Gristmill, e possiedono la migliore fanteria e cavalleria tra i Celti. Tra gli eroi figura Vercingetorige. Sono l'unica fazione in grado di reclutare i Naked Fanatics.
0 A.D. permetterà al giocatore di controllare una qualsiasi delle civiltà dell'antichità a disposizione.
Greci: condividono in comune edifici robusti, trireme resistenti, tecnologie più economiche e la classica e tipica formazione a falange, letale soprattutto negli attacchi frontali.
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A partire dalla versione 10-Jhelum, gli Ellenici si dividono in 3 fazioni: Atene, Sparta e Macedonia.
Ateniesi: possiedono una forte cultura, grazie alla possibilità di costruire edifici con caratteristiche uniche come il teatro, il Prythaneion e il ginnasio. Inoltre la flotta ateniese è la più potente tra quelle della Grecia.
Spartani: hanno la fanteria meno varia tra i popoli ellenici, ma sono i migliori a usare la fanteria nella formazione a falange.
Macedoni: possiedono un esercito vario e completo, la cui fanteria è in grado di disporsi nella tipica formazione a falange macedone detta syntagma. Possiedono anche una struttura unica: l'Elepoli, una gigantesca torre d'assalto a più piani in legno, all'interno della quale possono disporsi un gran numero di arcieri.
Indiani Maurya: l'impero Maurya, regnante sull'India, è stata una civiltà in fase di sviluppo fino alle ultime versioni del gioco. Tra gli eroi figurano Chandragupta Maurya e Ashoka il Grande. Possono disporre di 3 tipi di elefanti: due da combattimento e anche uno da lavoro, che, assieme alle donne lavoratrici, può costruire edifici (ma non raccogliere risorse). Inoltre hanno accesso a 4 unità campione, invece delle 2 delle altre civiltà, e tramite un'apposita tecnologia, possono anche catturare elefanti Gaia (cioè appartenenti a nessuna fazione). I loro arcieri possiedono la maggiore gettata del gioco. Infine, il loro limite di popolazione assoluto aumenta del 10% (per esempio, invece di 300, i Maurya avranno una popolazione massima assoluta di 330).
L'impero Maurya, regnante sull'India, è stata una civiltà in fase di sviluppo fino alle ultime versioni del gioco.
Iberi: si contraddistinguono per la fanteria più rapida sia nei movimenti sia nel tiro, in particolare i frombolieri Balearici.
Gran parte delle unità da lancio sono in grado di tirare anche proiettili infuocati, efficaci contro qualsiasi tipologia di struttura. Il ferro di Toledo gli garantisce un miglior armamentario in metallo. Come se non bastasse, la loro cavalleria è la più economica, e i loro guerrieri élite possono causare gravi danni anche in inferiorità numerica. La loro prima apparizione è nella versione 5-Edetania.
Persiani: sono la civiltà più cosmopolita, arruolando una grande varietà di truppe dalle loro satrapie. Le loro unità di fanteria sono deboli e poco equipaggiate, ma possono essere ammassate in grossa quantità.
La loro cavalleria è la più forte (ma anche la più costosa) del gioco, e l'unica a poter disporre di qualunque tipo di unità a cavallo, compreso il carro falcato di tipo Scita. I loro edifici sono anche i più resistenti nel gioco. Appaiono per la prima volta nella versione 8-Haxamanis.
Romani: sono capaci di addestrare la fanteria più forte del gioco, gli Hastati, e di assemblare le migliori macchine da assedio. I Romani possono anche costruire muri d'assedio in territorio avverso per circondare le città nemiche. I loro 3 eroi sono tutti spadaccini di cavalleria, e tra di loro figura Publio Cornelio Scipione. Appaiono per la prima volta nella versione 9-Ides of March.
Seleucidi: Sono il più largo regno nato dopo la morte di Alessandro Magno. Dalla loro apposita fortezza (disponibile dalla fase Città) è possibile scegliere se mantenersi all'esercito tradizionale (sbloccando i Carri falcati e i Picchieri dallo Scudo Argentato) oppure riformarlo (sbloccando lo Spadaccino Romanizzato e il Catafratto Seleucida). Dopo il centro civico, sarà possibile costruirne altri solo dopo aver reclutato un eroe, reclutabile direttamente dal centro civico; in compenso, si potranno costruire degli avamposti militari, un poco deboli ma abbastanza economici.
Tolemaici d'Egitto: Sono la trentatreesima ed ultima dinastia d'Egitto, ed uno dei Diadochi nato dopo la morte di Alessandro Magno. Dispongono di varie tecnologie di agricoltura, il che migliora la raccolta di cibo, e di una varietà di mercenari. Dopo il loro primo centro civico, possono anche costruire avamposti militari, più deboli ma anche economici rispetto ai centri civici stessi. I Tolemaici possono anche catturare elefanti e cammelli appartenenti a Gaia (cioè neutrali).
Nuova versione.
Kushiti: sono un antico regno africano situato tra il Nilo blu, il Nilo bianco e il fiume Atbara in quella che è ora la repubblica del Sudan, ed esordiscono nella versione Alpha 23-Ken Wood. Il regno di Kush inizia ogni partita con l'aggiunta di un sacerdote curatore, e possiede una particolare tipologia di edifici, ossia le loro esclusive piramidi (che aumentano l'influenza dei centri città del 10%, ma il prezzo di costruzione di una nuova aumenta per ogni piramide costruita in precedenza) e il Grande Tempio di Amon (che diminuisce la salute degli eroi ma consente il reclutamento di nuove e più potenti unità e nuove tecnologie). Possiedono una vasta scelta di unità da reclutare, tra cui possenti elefanti e torri d'assedio e persino due tipologie di unità inedite, ossia il soldato con la mazza e il razziatore del deserto, e dal tempio possono reclutare la Guardia del tempio di Meroe, una forte unità campione in grado di infliggere danni bonus contro le unità campione nemiche. I loro eroi sono Nastasen, Amanirenas e Arakamani.
Cinesi Han: già in sviluppo nelle versioni precedenti come parte della mod Rise of the East (poi evolutasi in Terra Magna) e in seguito inclusa nella mod Delenda Est, la civiltà cinese degli Han fa parte del gioco effettivo a partire dalla versione Alpha 26-Zhuangzi. GLi Han possiedono mura resistenti (come i Cartaginesi e gli Ateniesi), un limite maggiore di popolazione (come i Maurya e i Persiani) e numerose tecnologie che migliorano l'irrigazione, le statistiche delle mura cittadine, l'edilizia e il commercio, ma soprattutto la tecnologia L'arte della guerra, che diminuisce l'esperienza minima per salire di livello. Tra le unità disponibili troviamo anche i balestrieri, appiedati e a cavallo, ma anche i ministri, reclutabili nel Ministero imperiale e capaci di migliorare l'efficienza delle unità e strutture vicine e donano introiti lenti ma costanti per tutte le risorse, introiti che aumentano col numero di ministri reclutati. I loro eroi sono Han Xin, Liu Bang e Wei Qing.
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