Id Tech 7 ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi in preparazione di una nuova generazione.
L'Id Tech 7 di Doom Eternal ha segnato un prima e un dopo nella storia dei motori di gioco FPS.
Id Tech 7 ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi, guadagnandosi un posto tra gli sparatutto più impressionanti di questa generazione, non solo per i fan di Doom Eternal.
Talento creativo, un comparto tecnico sostanzialmente impeccabile, l'interazione di IdTech7 con Doom Slayer con cui debutta porta con sé non solo una nuova tecnologia nei motori per videogiochi, ma fondamentalmente porta con sé una grande promessa in questo scenario per la prossima generazione, spingendo i limiti della tecnologia stessa.
Molta acqua è passata sotto i ponti dal 2016, esattamente cinque anni fa, quando id Tech 6 è apparso per la prima volta in DOOM. Oggi Id Tech 7 presenta dieci volte più dettagli geometrici e una fedeltà delle texture più elevata rispetto al suo predecessore id Tech 6 con un'aggiunta di qualità, il sistema chiamato "Demons distruttibili", in cui i corpi dei nemici si deteriorano e si distruggono progressivamente man mano che il combattimento procede e subiscono danni.
Per gli appassionati degli sparatutto "vecchia scuola", quegli FPS di prima generazione di cui DOOM è leader indiscusso, quando fa la sua comparsa sulla scena nel lontano 1993 rivoluzionando il mondo dei videogiochi e anticipando notoriamente i limiti della propria tecnologia, tornare a impugnare doppiette e radere al suolo legioni demoniache in corpo a corpo è un'esperienza unica ed estatica.
Le sue origini.
The Ancient Gods, Part One è la prima espansione della campagna per l'acclamato DOOM Eternal.
id Tech 7 è un motore di gioco multipiattaforma sviluppato da id Software, successore di idTech 6, presentato per la prima volta al QuakeCon nel 2018 e parte della serie di motori per videogiochi sviluppati dall'azienda.
A differenza di altri giochi id Tech 7 e Doom Eternal puntano molto sui computer, anche se questi stanno soffrendo la forte concorrenza delle console e dei dispositivi mobili, al punto che su questi dispositivi supporteranno solo l'API di elaborazione grafica Vulkan
Come spiegato da due dei suoi sviluppatori, Billy Khan e Tiago Sousa, Vulkan è il sistema base verso cui stanno gradualmente migrando tutte le API, poiché l'aggiornamento del suo sistema particellare che lo porterà a 60 frame al secondo stabili consentirà di introdurre un numero maggiore di demoni nel gioco.
Sviluppato inizialmente nei primi anni '90 da John Carmack con il contributo di Paul Radek, John Romero e Dave Taylor, il popolare "Doom engine", icona dei giochi FPS dell'epoca, rappresentò una vera e propria rivoluzione per il settore, poiché diede ai giocatori, agli sviluppatori e ai professionisti indipendenti la possibilità di disporre di uno strumento che poteva essere aggiornato con una certa regolarità e riutilizzato per progetti diversi, un progetto rivoluzionario per quei tempi in cui ogni nuovo titolo richiedeva di riscrivere ogni stringa di codice da zero.
Nel 2009 è diventato un motore proprietario dopo essere stato acquisito da id Software, ma ha sempre mantenuto modularità, versatilità ed efficienza come capisaldi nel suo sviluppo, per adattarsi alle nuove innovazioni che il mercato del gaming richiede (oggi più che mai) senza perdere quella capacità in termini di godimento sensoriale che è da sempre il suo punto di forza.